Una sfoglia sottile, un cuore di formaggio, un velo di miele o una nuvola di zucchero. Chiudi gli occhi e senti il dolce contrasto: è il sapore di Sardegna.
C'e chi aggiunge un pizzico di sale, quando ormai è nel piatto, chi preferisce decorare con un cucchiaino di miele, chi, come me, completa il dolce con miele e zucchero.
Ingredienti
500g semolino; una presa di sale; acqua qubì; 1 cucchiaio di margarina; scamorza bianca qubì; buccia di limone grattuggiata (a piacere)
Preparazione
Far sciogliere, a fuoco basso e in una padella antiaderente, la scamorza, tagliata a pezzetti, fino a ottenere una pasta filante separata dal siero, che verrà raccolto in un bicchiere. Aiutandosi con un cucchiaio di legno e tenendo la fiamma sempre bassa, formare dischi di formaggio aventi un diametro di circa 6-8 cm, ben schiacciati e resi lisci con il dorso dello stesso cucchiaio; lasciarli raffreddare sul piano di lavoro, avendo cura di non sovrapporli finchè sono caldi.
Impastare il semolino con sale, acqua, siero e scorza di limone, usando anche il robot, per accellerare i tempi, fino ad ottenere una pasta liscia e soffice. Togliere dal robot e aggiungere la margarina impastando ancora per amalgamarla (se la pasta è ben lavorata fa le bolle). Stendere la pasta e preparare dischi aventi un diametro di 10cm ca.
Adagiare su ogni disco il formaggio, inumidire il bordo della pasta con un pennellino intinto nell'acqua, chiudere con un secondo disco, avendo cura di far uscire eventuali bolle d'aria. Premere bene i bordi e incidere con una rondella per dare alla seada il suo bell'aspetto tondo con i bordi ondulati.
Friggere la seada in olio ben caldo, pochi attimi per lato e servire caldissima.
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